Comprare casa è sempre più una “questione di famiglia”

La capacità dei giovani di comprare la prima abitazione dipende sempre di più dalle condizioni economiche della famiglia di origine: propensione all’acquisto e redditi sono correlati a quelli dei genitori. E' quello che emerge dallo studio realizzato da Nomisma sulla propensione all'acquisto della casa da parte delle famiglie italiane.

Il numero di nuclei familiari che si dichiarano propensi ad acquistare un'abitazione, in larga parte costituito da giovani in cerca della prima casa, ha subito un parziale rallentamento rispetto al 2015, passando dal 12,2% al'8,8% delle famiglie intervistate. In particolare, è in calo il numero di famiglie intenzionate ad acquistare casa a breve termine, che è passato dal 12,2 del 2015 all'attuale 8,8%.

La motivazione principale di questo “raffreddamento” della domanda potenziale sarebbe la mancanza di prospettive di miglioramento nella capacità di risparmio delle famiglie. I nuclei familiari che riescono a risparmiare sono in leggero calo (dal 37% al 31,9%); ne consegue che le famiglie italiane, per l'acquisto dell'abitazione, dipendono sempre di più dall'accensione di un mutuo.

Se capacità di risparmio è insufficiente, però, diventa anche più difficile prendere un mutuo senza avvalersi di garanzie aggiuntive, come appunto quella fornita da un familiare. I redditi o i risparmi dei genitori rappresentano un supporto per i figli. Qualora manchi questo punto di partenza, diminuiscono le intenzioni di investire sulla casa.

PROPENSIONE ALL’ACQUISTO

Eppure, le famiglie più propense all'acquisto di un'abitazione, secondo questo studio, sono paradossalmente quelle che possono presentare minori garanzie, come quelle mono genitoriali con figli a carico (14,6%) e le giovani coppie (13,6%). Tra i giovani tra i 18 e i 34 anni risultano maggiormente intenzionati a comprare casa coloro che vivono soli o in nuclei familiari poco numerosi, sono in affitto ed hanno un reddito superiore ai 1500 euro.

Il 73% delle domande di mutuo non accolte, continua il rapporto di Nomisma, riguarda proprio chi non può presentare sufficienti garanzie, in particolare le famiglie numerose (6,1%) e i single con figli a carico (7,6%). Fortunatamente, almeno per questi ultimi e per le giovani coppie, c'è la possibilità di richiedere una garanzia statale aggiuntiva tramite il Fondo di Garanzia Prima Casa, fino al 50% dell'importo del mutuo. Un'opportunità in più per alcuni settori della popolazione economicamente deboli, ma anche molto importanti dal punto di vista sociale.

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