Tassi in aumento, un pericolo ”sottovalutato” dai cittadini

I recenti aumenti hanno reso i mutui più cari, ma i proprietari di immobile sembrano non dare troppo peso alle maggiori difficoltà che potrebbero derivare da tali rialzi.

Anna Maria Tarantola (vicedirettore della Banca d’Italia), ha espresso questo concetto durante il suo intervento al settimo convegno Compliance Aicom-Deixia Crediop sulla trasparenza fra banche e imprese.

Una relazione condotta da Bankitalia, denota che, "un quinto dei nuclei familiari con un mutuo non è in grado di valutare adeguatamente il rischio di tasso assunto". Italiani poco attenti in materia di mutui e quindi soggetti a subire eventuali movimenti verso l’alto dei tassi di interesse.

Il rapporto tra reddito disponibile e debito delle famiglie italiane, pur essendo inferiore alla media dell’area dell’Eurozone, è aumentato di quasi 21 punti percentuali, giungendo a quota 66%.

I tassi di interesse ai minimi hanno portato ad un incremento delle domande di mutui, in particolar modo a tasso variabile. I valori estremamente bassi dell’ Euribor hanno incentivato sicuramente tale scelta.

Nel settore del credito al consumo non vi è più diversità rispetto alla media dell’area dell’Eurozona: alla fine del 2010, il rapporto tra finanziamenti e reddito disponibile delle famiglie italiane era pari all’11%, a fronte del 12% per la zona Euro. I tassi applicati in questo segmento, tuttavia, sono in Italia i più onerosi della media della area Eurozona.

 

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