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L’Italia difende le surroghe

Scritto da Mutuisì | 25 settembre 2015

 

Un concetto sottolineato, per maggiore chiarezza, nel disegno di legge che dovrebbe recepire la direttiva europea in questione, approvato il 10 settembre dal Consiglio dei Ministri ed inviato alla Conferenza Unificata per avere un parere come previsto dalla normativa.

Entro il 21 marzo 2016 l’Italia dovrà adeguarsi alla direttiva europea (2014/17/Ue) del 4 febbraio 2014 sui mutui ipotecari, che prevede anche il pagamento di un indennizzo alla banca in caso di estinzione anticipata di un finanziamento per volontà del debitore.

Tuttavia, per chi ha un mutuo in essere e decide di cambiare banca rimane invariata la possibilità di farlo senza alcuna spesa. Lo ha affermato il 18 settembre scorso il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio de Vincenti, sottolineando come la facoltà di estinguere anticipatamente un mutuo sia un diritto del consumatore e quindi debba poter essere esercitato senza alcun onere aggiuntivo.

 

Equivoco chiarito

 

L’equivoco era nato dalle affermazioni di alcune associazioni di consumatori, che sui propri siti web avevano paventato la possibilità che venisse reintrodotta la cosiddetta penale per il recesso anticipato, un tempo in vigore per chi estingueva un mutuo prima della sua naturale scadenza e che avrebbe dovuto remunerare la banca dei mancati interessi percepiti. 

Nel meccanismo della surroga presente nella normativa vigente, in base al decreto Bersani, gli eventuali costi sono totalmente a carico della banca surrogante, incluse eventuali visure catastali per accertare la proprietà dell’immobile o l’eventuale presenza di gravami.

Infatti il legislatore chiarisce espressamente che "non possono essere imposte al cliente spese o commissioni per la concessione del nuovo mutuo, per l’istruttoria e per gli accertamenti catastali".

D’altronde, già da qualche anno, la linea dei governi è stata quella di rendere sempre più agevole l’utilizzo di strumenti come la surroga e la rinegoziazione, indispensabili per garantire una buona concorrenza all’interno del mercato dei mutui e la possibilità dei mutuatari di usufruire di migliori condizioni, laddove presenti sul mercato.