Coronavirus e mutui: tutte le misure

Lo Stato ha deciso di rispondere all'emergenza sanitaria del nostro Paese, gravemente colpito dal Coronavirus, con una serie di misure economiche anticrisi.

E lo ha fatto con il decreto Cura Italia, varato lunedì 16 marzo 2020 dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: una "poderosa manovra economica" che prevede lo stanziamento di 25 miliardi di euro per contenere l’impatto sull’economia italiana della pandemia da Coronavirus.

I provvedimenti riguardano 5 assi di sostegno:

  • finanziamento aggiuntivo di quasi 3,5 miliardi per il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile
     
  • sostegno all'occupazione e difesa del lavoro e del reddito "affiché nessuno perda il posto di lavoro a causa del Coronavirus", mediante: risorse stanziate per il Fondo di integrazione salariale e la cassa integrazione in deroga, assegni da 600 euro per il mese di marzo a copertura "di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme, Fondo per il reddito di ultima istanza che copre tutti gli esclusi dall'indennizzo di 600 euro, compresi i professionisti iscritti agli ordini, congedo parentale a 15 giorni (con retribuzione al 50%) e voucher baby-sitter da 600 euro per chi ha bisogno di curare i figli fino a 12 anni, licenziamenti congelati
     
  • sistema del credito e agevolazione dell'erogazione di liquidità: sospensione delle rate di mutui e dei prestiti, con garanzie pubbliche per 5 miliardi di euro
     
  • rinvio degli obblighi fiscali e la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria 
     
  • misure per i settori economici più colpiti dalla crisi: fondi per trasporto merci, botteghe e negozi e 85 milioni alle scuole per le dotazioni tecnologiche a supporto delle lezioni a distanza.

Mutui e decreto anti-coronavirus: sospensione delle rate fino a 18 mesi

Grazie al decreto Cura Italia, è prevista la sospensione delle rate del mutuo fino a 18 mesi per famiglie ed imprese colpite dalla crisi.
Si tratta di un'estensione del Fondo Gasparrini, cioè il fondo di solidarietà per i mutui prima casa gestito dalla Consap.
Il fondo è stato a questo scopo destinatario di un finanziamento di 500 milioni.
L'agevolazione è rivolta ai mutui prima casa, per un valore dell'immobile fino a 250 mila euro, e durerà nove mesi, fino al dicembre 2020. 

La richiesta di sospensione del mutuo per Coronavirus può essere fatta da lavoratori dipendenti, collaboratori e partite Iva purché effettivamente colpiti dalla crisi, cioè nel caso in cui, per effetto dell’emergenza coronavirus, si sia subita la cessazione del lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato o la cassa integrazione superiore ai 30 giorni o la riduzione del fatturato per gli autonomi di oltre il 33% a partire dal 21 febbraio 2020.

Non c’è un limite di reddito determinato dall’Isee per richiedere la sospensione del mutuo prima casa per Coronavirus, e infatti il certificato Isee non è richiesto.

Bisogna però fare attenzione agli interessi.
Infatti sul momento la sospensione riguarderà tutta la rata del mutuo, sia la quota capitale che la quota interessi quindi, ma alla ripresa dei pagamenti al cliente spetterà di pagare la metà degli interessi accumulatisi fino a quel momento, che verranno spalmati sul mutuo residuo.
Per questo motivo ci permettiamo di consigliare la sospensione delle rate del mutuo a chi è già avanti nel pagamento, che ha meno interessi e più quota capitale da rimborsare.

Come richiedere la sospensione del mutuo per l'emergenza Coronavirus

Per chiedere la sospensione del mutuo prima casa, bisogna andare in banca e consegnare la documentazione richiesta.

Per dimostrare lo stato di crisi, bisognerà presentare alla Banca anche un'autocertificazione su un modulo apposito disponibile sul portale della Consap, su cui si affermi sotto la propria responsabilità, di avere subito, in caso di lavoratori autonomi o liberi professionisti, una riduzione del fatturato superiore al 33% in un trimestre successivo al 21/2/2020, rispetto all’ultimo trimestre 2019, a seguito della chiusura o della restrizione della propria attività per le disposizioni adottate dalle autorità per l’emergenza Coronavirus.
I lavoratori dipendenti in cassa integrazione o licenziati dovranno consegnare una dichiarazione dell’azienda che attesti la loro nuova condizione, siano essi a tempo determinato, indeterminato, parasubordinati. Anche i collaboratori possono avere accesso alla facilitazione, ma devono dimostrare di avere perso il lavoro con una dichiarazione dell’azienda.

La banca, una volta ricevuta la domanda di sospensione, invierà la documentazione alla Consap, che dovrà dare l’autorizzazione entro 30 giorni dalla richiesta dell'Istituto.

Solo in caso di esito positivo da parte della Consap, la pratica sarà avviata e partirà l'effettiva sospensione delle rate del mutuo.

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