Mutui: utili suggerimenti per fare la scelta giusta (1° parte)

Le difficoltà di accesso al credito persistono tanto per la concessione di nuovi mutui quanto per il comparto delle surroghe.

La maggior parte delle Banche restano in una fase attendista (anche se per alcune sembra stia cambiando qualcosa in positivo) che le spinge ad essere particolarmente attente nella concessione di mutui.

 

Le famiglie restano a loro volta alla finestra, in attesa di comprendere come si muoverà il mercato. La realtà è che ad oggi, domanda e offerta non si incontrano.

Gli spread applicati dalla banca continuano ad essere parecchio distanti da quelli praticati qualche anno fa anche se è opportuno segnalare che gli euribor (parametri che sommati allo spread determinano il tasso per i mutui a tasso variabile, TAN) sono al minimo storico con le scadenze a un mese allo 0,11% mentre quelle a tre mesi allo 0,20%.
 

Questo comporta un tasso finito attuale comunque competitivo anche se l’incognita di un possibile aumento degli euribor potrebbe pesare notevolmente.

Su questo fronte le previsioni sono abbastanza rosee tanto che, per i prossimi 5 anni, gli euribor dovrebbero attestarsi sotto il 2% quindi i tassi variabili dovrebbero confermarsi più favorevoli dei tassi fissi.

Anche l’Irs, il parametro utilizzato per il tasso fisso non è mai stato così basso. Per le durate a 25 anni si attesta di poco sopra al 2,6% mentre, la scadenza a 10 anni è di un punto percentuale in meno.

Tradotto in “tassi finiti”, i variabili più vantaggiosi prevedono un tasso di poco superiore al 3% mentre, i migliori tassi fissi si attestano intorno al 5%.

Una differenza notevole che sta a significare, per un mutuo di € 150.000 rimborsabile in 25 anni un risparmio mensile di € 150.


 

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