Norme europee sull’estinzione anticipata dei mutui

POSSIBILI CAMBIAMENTI

Entro il 21 marzo 2016 dovremo recepire la direttiva europea (2014/17/Ue) del 4 febbraio 2014 sui mutui ipotecari. L’Europa, purtroppo, pare essere molto più arretrata di noi rispetto alle garanzie fornite al mutuatario e prevede una serie di norme che dovrebbero equilibrare i diritti dell’istituto erogante rispetto a quelli del mutuatario.

 

Peccato che il mercato italiano dei mutui (come del resto quello di tutto il Sud dell’Europa) sia attualmente ancora molto debole per effetto della crisi e alcune regole improvvise potrebbero generare rallentamenti nella ripresa.

La direttiva europea, che a marzo dovremo necessariamente recepire tramite decreto, prevede la reintroduzione della penale per l’estinzione anticipata dei mutui, che nel nostro paese è stata abolita non più tardi di otto anni fa dalla legge Bersani.

Inoltre, prevede anche la reintroduzione di forme di bunding, ossia la possibilità di sottoscrivere, assieme al mutuo, altri prodotti bancari quali conti correnti, finanziamenti o piani pensionistici a tutela della capacità di rimborso del mutuatario.

Questa pratica nel nostro Paese è ritenuta contraria alle norme sulla trasparenza bancaria, in quanto ogni cliente può scegliere le soluzioni più adatte alle proprie esigenze con lo scopo di tutelare il proprio investimento.

 

Surroghe nel mercato italiano

Ovviamente si sono levate molte proteste dalle associazioni di consumatori, che sottolineano come solamente la penale di estinzione anticipata del mutuo nuocerà al mercato italiano dei mutui, al momento costituito da un consistente fetta di rinegoziazioni e surroghe.

Senza contare che questo repentino taglio delle tutele del mutuatario potrebbe causare una flessione anche delle nuove erogazioni, viste le difficoltà da parte delle famiglie ad accedere al credito.

Speriamo che in qualche modo ci si renda conto delle differenze nel mercato immobiliare e dei mutui attualmente esistenti tra i vari paesi europei. I mutui italiani sono ancora fra i più cari d’Europa e le sofferenze bancarie (ossia i prestiti che non vengono rimborsati) sono ancora un grosso problema.

Se proprio è necessaria una norma “armonizzatrice”, dovrebbe essere applicata considerando le esigenze dei singoli paesi, in modo da non vanificare il lavoro dei singoli legislatori per creare, negli anni, un mercato dei mutui più equo.

 

 

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