Solo una famiglia su due può permettersi il mutuo

Solo una famiglia italiana su due si può permettere di sottoscrivere il mutuo per acquistare la casa. Il dato, per certi versi allarmante, arriva da una fonte qualificata quale il rapporto 2011 sul mercato residenziale realizzato dall'Agenzia del Territorio in collaborazione con l'Associazione bancaria italiana (Abi).

Le cifre devono però essere lette nel contesto del nostro Paese, dove oltre l'80% delle famiglie è già proprietario di un immobile (contro il 55% della Francia e il 40% della Germania), e anche in chiave dinamica.

Abi e Agenzia del Territorio sostengono infatti che il 51% delle famiglie italiane dispone del reddito sufficiente a coprire il 30% del costo annuo, reale e finanziario della casa. In poche parole, un nucleo su due può accendere un mutuo a 20 anni a tasso fisso che copra l'80% del prezzo di un'abitazione media pagando una rata che non superi il 30% dello stipendio, limite questo che per prassi viene utilizzato per stabilire se si è in grado di rispettare i pagamenti senza andare in sofferenza (e spesso quindi anche per concedere i finanziamenti da parte delle banche).

La buona notizia, secondo lo studio, è che tanto l'indice quanto la percentuale delle famiglie italiane in grado di accedere a un mutuo è in crescita, anche se non ai livelli del 2004: sette anni fa la quota era al 62% ed è scesa gradualmente fino a toccare un minimo del 46% nel 2008, da lì è poi in parte aumentata «grazie un basso costo del denaro e quindi a mutui con tassi favorevoli», sostiene la ricerca.

La colpa, sarebbe invece «per massima parte attribuibile all'andamento del reddito disponibile rispetto ai prezzi delle case, mentre la finanza non soltanto contribuisce in parte, ma in alcune fasi ha svolto un ruolo di contro bilanciamento delle tendenze in atto». E per questo, conclude lo studio, le politiche economiche del paese dovrebbero puntare più che altro al sostegno dei redditi «di famiglie al presente più penalizzate» attraverso «investimenti nell'edilizia agevolata» e agevolando l'accesso al credito «mediante la costituzione di fondi di garanzia».

Lo studio dà insomma l'idea di un lieve cambiamento favorevole della situazione nel nostro Paese, ma ragionando per grandi numeri finisce necessariamente per mettere in secondo piano anche i problemi reali.

E' infatti vero che fra la metà degli italiani che non possono permettersi un mutuo sono inclusi anche coloro che del finanziamento non hanno bisogno perché hanno già la casa di proprietà.

Ma è anche vero che le difficoltà quotidiane che molti hanno nell'acquistare l'immobile (oppure nel ripagare le rate del mutuo) sono evidenti.
Soprattutto nelle grandi città dove la situazione, «assume aspetti non rassicuranti» in quanto «il relativo vantaggio di un reddito fruibile un po' più cospicuo viene più che contrastato dalle più alte quotazioni degli immobili».

E per chi fatica a ottenere il mutuo per l'acquisto, la soluzione è prolungare la scadenza del prestito (impegnandosi però più a lungo e spendendo di più) oppure ridurre la rata optando per un variabile (ampliando però anche i rischi, ora che i tassi sono in crescita). Altrimenti, la casa resterà un sogno irraggiungibile.

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