SOGLIA MINIMA
La questione dei tassi soglia minimi nei mutui a tasso variabile solleva da diversi mesi la questione se sia o meno legittimo, in un contratto di mutuo, porre dei limiti alle possibilità del mutuatario di avvalersi di condizioni particolarmente favorevoli come quelle attuali.
Il tasso soglia, o floor, presente in alcuni mutui a tasso variabile, rappresenta il “pavimento” al di sotto del quale il tasso di interesse non può scendere. Questo è esplicitamente indicato nel contratto di mutuo.
Tuttavia, nessuno si era mai curato di clausole di questo genere prima di questo particolare momento economico in cui gli indici dei tassi di interesse, in particolare l’Euribor, cui sono agganciati i mutui a tasso variabile, sono scesi ben al di sotto della soglia, privando il consumatore di un potenziale vantaggio economico in termini di riduzione della rata.
In seguito a questo fatto, le associazioni dei consumatori si sono sollevate, dichiarando l’illegittimità di clausole del genere, anche se esplicitamente indicate nel contratto.
Diversi sono stati i ricorsi presso l’Arbitro bancario e finanziario, che si è sempre pronunciato a favore della banca erogataria, affermando che se esplicitamente e chiaramente riportata sul contratto, una clausola contenente un tasso soglia non si configura come vessatoria.
Tutt’al più, si può dire che questa clausola rappresenta un valore negativo per il contraente, che rende il mutuo meno vantaggioso.
SOLUZIONE SURROGA
Le manovre economiche europee, su tutte il Quantitative Easing, hanno ridotto i tassi di interesse dei mutui pertanto si nota sempre più la differenza tra le stipule attuali e quelle del passato.
Effettivamente si verifica una situazione per cui i tassi scendono e la rata no. Come fare se non è possibile richiedere un rimborso alla banca che ha erogato il mutuo? E’ semplice: si può ancora surrogare.
Nel mare magnum dei prodotti mutuo, sceglierne uno che rappresenti realmente l’andamento attuale dei tassi e avvalersi del diritto alla surroga, per legge non gravato da costi aggiuntivi.
