Confindustria contro il decreto sviluppo

Confindustria nelle scorse ore ha messo in dubbio il Decreto-sviluppo relativo alle famiglie italiane che necessitano di aiuti per il regolare pagamento delle rate di mutuo previste in aumento causa i recenti rialzi, introdotti dalla Bce.

Il Governo intende adoperarsi per creare due possibilità: quella di sospendere il rimborso delle rate di mutuo fino a 12 mesi (la famosa Moratoria), oltre che la possibilità di conservare le condizioni del proprio contratto anche in caso di passaggio da tasso variabile a tasso fisso.
 
Attualmente il tasso variabile risulta ancora il più conveniente rispetto alle altre opzioni presenti sul mercato quindi la convenienza di quest’ultima possibilità risulta tutta da verificare. 
Confindustria, intenderebbe riesaminare il Decreto-sviluppo dove viene citato: “consentirebbe alle banche di modificare unilateralmente i tassi e le condizioni applicati sui mutui alle imprese”. Secondo il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, questo punto andrebbe modificato.

Al momento il Decreto indica che se il mutuatario è rappresentato da un’impresa, le parti possono variare le condizioni del finanziamento. Se la banca inserisce modifiche unilaterali  l’art. 8 indiche che le variazioni si considerano approvate nel caso il cliente non receda dal contratto entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione.
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