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Dagli interessi di mora al pignoramento: ecco tutto quello che devi sapere sul mancato pagamento delle rate del mutuo… comprese le tempistiche di prescrizione
Sei in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo e ti servono consigli? O magari vuoi solo conoscere le conseguenze delle rate del mutuo non pagate? Innanzitutto è utile chiarire che, solitamente, per versare la somma della rata mensile di un mutuo hai a disposizione 30 giorni dal momento della scadenza.
Dal trentunesimo giorno inizi ad accumulare ritardo sul pagamento e comincia anche il conteggio degli interessi di mora, che vanno sommati agli interessi sul mutuo e al rimborso della quota capitale per calcolare l’ammontare della rata successiva. L’applicazione di una mora avviene dunque in caso di mancato o ritardato pagamento di una rata e comporta una maggiorazione che va dal 2 al 4% per ogni rata non pagata, dato che il calcolo viene effettuato moltiplicando i giorni di ritardo per l’ammontare della rata, e poi nuovamente per il tasso di mora/36.500.
Oltre ai tassi di mora, però, in caso di rate del mutuo non pagate, la banca può far iscrivere il debitore al SIC (Sistema di Informazioni Creditizie), gestito dalla CRIF (Centrale Rischi Interbancaria della Banca d’Italia), che raccoglie le informazioni sui finanziamenti richiesti da privati e aziende. L'iscrizione al SIC rende molto più complesso per il soggetto ottenere nuovi finanziamenti da qualsiasi istituto di credito, ma è anche reversibile e viene annullata una volta saldato il debito.
L’ultima e più grave conseguenza delle rate del mutuo non pagate è invece il pignoramento. Per legge, il pignoramento può scattare per un ritardo superiore a 30 giorni, ma inferiore a 180, nel pagamento di almeno 7 rate, oppure in caso di ritardo superiore a 180 giorni nel pagamento di una o più rate. In questi casi, la banca può procedere alla revoca immediata del mutuo, ovvero chiedere il rimborso immediato di tutto il debito residuo, portando di fatto al pignoramento della casa, che, a seguito dell’esercizio dell’ipoteca, viene messa all’asta per ripagare il debito alla banca.
Per poterlo fare, la banca deve prima ottenere un titolo esecutivo dal giudice, dopodiché può chiedere il pagamento entro 10 giorni, scaduti i quali ha 90 giorni per procedere con il pignoramento. C’è un’altra cosa importante da sapere sul pignoramento: per i mutui stipulati prima del 2016, bastano 7 rate non pagate per permettere alla banca di iniziare le procedure di pignoramento, mentre, dal Decreto Legislativo sui mutui N.72/2016, le banche possono procedere soltanto in caso di mancato pagamento di 18 rate mensili, e non prima.
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Ma, in caso di rate del mutuo non pagate, dopo quanto scatta la prescrizione? In generale il periodo di prescrizione ordinario è di 10 anni, e anche le rate del muto non pagate hanno una prescrizione decennale. Il conteggio per fissare il termine viene effettuato considerando come primo giorno la data di scadenza prevista per il pagamento dell’ultima rata.
Ovvero, se hai stipulato un mutuo della durata di 20 anni, il periodo di prescrizione inizia soltanto al termine dei 20 anni. Gli interessi bancari, invece, non seguono la normale durata decennale del periodo di prescrizione, dato che, nello specifico, hanno un termine di prescrizione fissato a 5 anni, a causa di una scadenza temporale diversa e garantita ai pagamenti periodici.
È importante dirti anche che i tempi della prescrizione possono azzerati se il creditore presenta un’ingiunzione, un sollecito di pagamento bonario o una diffida ad adempiere al soggetto che ha contratto il debito: in questi casi, il conteggio degli anni riparte dal momento della ricezione da parte del debitore di una delle comunicazioni formali appena elencate.
Ma, passando dalla teoria alla pratica: cosa puoi fare se sei in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo? Innanzitutto, in questa eventualità, ti suggeriamo di informare tempestivamente la banca per provare a trovare insieme una soluzione adeguata.
Tra queste soluzioni rientrano la possibilità di rinegoziare il mutuo per modificare alcuni elementi del contratto originario (durata, tipo di tasso, ecc.), al fine di rendere le rate più sostenibili per il mutuatario. Altre due possibilità sono la sospensione temporanea dei pagamenti (fino a 12 mesi) oppure la surroga del mutuo, cioè lo spostamento del mutuo presso un’altra banca a condizioni più vantaggiose.
Infine, è anche possibile mettere in vendita la casa, dimostrando alla banca la reale intenzione di ripagare il debito (in questo caso non scatta l’iscrizione al SIC), o, soltanto in alcune situazioni, è possibile aderire al Fondo di Solidarietà dei Mutui, reso operativo nel 2013, che consente la sospensione del pagamento dell’intera rata (fino a un massimo di due volte, in un periodo complessivo di 18 mesi).
È bene specificare che l’adesione al Fondo di Solidarietà dei Mutui è possibile: solo per i mutui per l‘acquisto della prima casa; se, nei tre anni precedenti la richiesta di sospensione, si sono verificate perdita del posto di lavoro, morte, handicap grave o condizione di non autosufficienza; se il reddito ISEE del richiedente è inferiore a 30.000 euro; e se l’importo del mutuo non supera i 250.000 euro. E con questo ti abbiamo detto davvero tutto su cosa succede quando le rate del mutuo non vengono pagate e cosa puoi fare se sei in difficoltà col pagamento!
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