Spread in discesa: i possibili effetti sui mutui

Il Conte bis ha già iniziato a dare i suoi primi effetti sulla Borsa italiana: lo spread tra Btp e Bund di oggi, mercoledì 11 settembre, ha aperto a 156 punti base, stabile sia rispetto ai 157 di ieri che alla chiusura di venerdì 6 settembre (151 punti).
Il rendimento del decennale oggi è pari all’1,018 per cento.

Lo spread è un indicatore di fondamentale importanza sullo stato di salute dell'economia di uno Stato: non è altro che un valore che indica la differenza di rendimento tra i titoli di Stato di due paesi.
In Italia lo spread fa riferimento alla forbice tra il rendimento offerto dal Btp (buono del tesoro poliennale emesso dallo Stato italiano) e quello offerto dal suo corrispettivo tedesco, il Bund. E si fa riferimento per entrambi ai titoli a scadenza decennale.

L'andamento dello spread condiziona quello dei mutui: se lo spread sale le conseguenze sull’economia reale, infatti, sono tangibili ed abbastanza immediate, con ripercussioni sulle casse dello Stato, sul mercato azionario e anche sui risparmi e sui finanziamenti alle imprese e agli utenti privati.

In sostanza, l'aumento dello spread può comportare un rialzo anche dello spread sul mutuo da parte degli istituti di credito che, vedendosi indebolito il proprio patrimonio, decidano di alzare i tassi dei mutui.

In questo caso ci si riferisce a quel valore, determinato da ciascuna banca ed espresso in percentuale, che viene sommato al valore dell’indice di riferimento scelto per il finanziamento (Euribor per il tasso variabile, Eurirs per il tasso fisso) e va a comporre il tasso di interesse applicato al mutuo, quello usato per il calcolo della rata mensile.

Spread in discesa: previsioni rassicuranti per i mutui

C'è da dire che, nonostante i picchi dello spread degli scorsi mesi generati, dapprima, da alcune incaute affermazioni del Governo Salvini e, poi, dalla sua definitiva caduta, la forte concorrenza tra le banche italiane è riuscita a tenere molto bassi i tassi, in particolare quelli dei mutui per la clientela, che sono infatti ai minimi storici già da fine 2018.

Tuttavia non si può sapere per quanto tempo dureranno questi tassi sui prestiti così favorevoli agli investimenti della clientela, perché essi dipendono da molteplici fattori internazionali e nazionali, influenzati dagli andamenti del debito pubblico italiano e dall’andamento dei conti economici delle banche. Pertanto è di fondamentale importanza che lo spread sia in calo e che si assesti su valori così bassi: solo questo può far sperare in previsioni positive e durature sui tassi applicati ai mutui.

Chi desidera chiedere un mutuo in questo momento storico farebbe bene ad informarsi bene, perché la concorrenza tra gli istituti di credito è altissima.
Per farlo si può consultare gratuitamente un comparatore di mutui online, dove poter effettuare infinite simulazioni, ma mai come in questo periodo potrebbe essere utile affidarsi ad un consulente del credito.

In un periodo di cambiamenti politici come questo, infatti, può risultare estremamente vantaggioso agire rapidamente: si può sperare di concludere una trattativa conveniente per un mutuo prima di eventuali rincari dei tassi.

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