Cessione del quinto

La cessione del quinto è una formula di prestito garantito non finalizzato, cioè che non necessita di giustificativi di spesa.

La cessione del quinto, come nel caso dei prestiti personali, è una forma di credito al consumo, cioè un finanziamento che consente ai privati di ottenere rapidamente una somma di denaro finalizzata a sostenerne i consumi.

Si chiama così, perché la rata mensile di questo tipo di finanziamento non potrà ma superare il 20%, cioè un quinto, dello stipendio o della pensione.

Il tasso della rata è sempre fisso e la durata massima del finanziamento è di 10 anni: il richiedente può dilazionare le rate da un minimo di 24 ad un massimo di 120 mesi.

L'importo del finanziamento erogabile con questo tipo di finanziamento varia a seconda dell’entità dello stipendio/pensione percepiti e può arrivare sino ad un massimo di 50.000€.

tassi di interesse sono calmierati e trasparenti:  i tassi effettivi globali medi vengono periodicamente aggiornati e pubblicati dal MEF e dall’INPS e ciò consentee una valutazione più consapevole e accurata delle condizioni proposte.

I tempi di erogazione di una cessione di solito sono piuttosto rapidi e variano dalle due alle tre settimane.

Cessione del quinto: i requisiti richiesti

La cessione del quinto può essere richiesta esclusivamente da dipendenti pubblici, statali, privati e i pensionati INPS, e questo perchè l'importo da rimborsare mensilmente viene trattenuto direttamente dallo stipendio o dalla pensione.

Questa tipologia di finanziamento prevede limiti di età piuttosto elevati rispetto agli altri: l'età del richiedente, infatti, può arrivare fino ai 79 anni.

La cessione del quinto per dipendenti e pensionati non richiede particolari garanzie in quanto è la stabilità offerta dal posto di lavoro, o dalla pensione e dal TFR maturato dal richiedente, a garantire l’estinzione del debito. 

Per legge il richiedente ha però l'obbligo di stipulare una polizza assicurativa rischio vita -e, in alcuni casi, rischio impiego- che tutela le banche e gli altri istituti di credito in caso di morte prematura del richiedente.

Possono avere accesso a questa forma di credito al consumo anche i cosiddetti cattivi pagatori, cioè coloro che avendo mancato o ritardato il pagamento delle rate di un finanziamento (anche due sole rate del mutuo) o avendo subito il protesto di un debito, sono stati segnalati dalla Centrale dei Rischi o dai SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie) gestiti dal CRIF - Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria.

 

 

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